troppe tasse che hanno colpito la “casa”, - ha continuato Fatuzzo - hanno creato disaffezione verso questo bene e, addirittura, si assiste a vendite che, talvolta, sono vere e proprie svendite di un bene, da sempre desiderato, sognato e visto come un “bene rifugio”, ora diventato un di problema, di cui disfarsi, quanto prima. Proprio per questo, anche tanti nuovi alloggi rimangono invenduti. Le conseguenze di questa crisi, coinvolgono, non solo i lavoratori dell’edilizia, ma colpisce anche i lavoratori dei settori che attorno all’edilizia ruotano: falegnami, idraulici, elettricisti, ecc. ecc.. Centinaia di migliaia di lavoratori, rimasti senza lavoro ed il cui futuro rimane incerto. I sintesi, a giudizio del Partito Pensionati, le assurde tasse, piovute sulla casa, creano, allo Stato ed ai Comuni, più danni che benefici, dal momento che, la massa dei ”senza lavoro“, che la crisi dell’edilizia ha provocato, pesa economicamente, per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, per i diminuiti consumi e per i mancati introiti della tassazione diretta ecc.. Il Partito Pensionati – ha concluso Fatuzzo - ritiene che il Governo ed i Comuni farebbero molto bene a cancellare qualsiasi tassazione sulla prima casa ed a ridurla sugli altri beni immobili: se ne gioverebbero le famiglie, i lavoratori, con la ripresa dell’edilizia ed il recupero del posto di lavoro, oltre all’intera collettività nazionale.
L'addetto stampa
Luigi Ferone