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RIVALUTAZIONE ISTAT SU PENSIONI - RICORSI ALLA CORTE EUROPEA


Informiamo che a seguito delle sentenze della Corte costituzionale 70/2015 e 250/2017, relative al blocco della perequazione automatica delle pensioni per gli anni 2012 e 2013, il Partito Pensionati ha predisposto con i propri legali i ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Siamo in attesa quindi delle decisioni della Corte Europea in merito. Per informazioni scrivere a segreteria@partitopensionati.it








venerdì 27 febbraio 2015

Sentenza TAR Piemonte 352 del 25 febbraio 2015 sulle firme false del PD e di Chiamparino – dichiarazioni avvocato Sara Franchino.

«Il desiderio di Chiamparino è stato esaudito: forse non sarà necessaria la querela di falso. I documenti con la firma falsificata di Valente non sono atti pubblici».

In relazione alla sentenza odierna della 1° sezione del TAR Piemonte sulla vicenda delle firme false di Chiamparino e del PD, l’avvocato Sara Franchino, difensore dei cittadini Onorato Passarelli, Sabrina Margherita Giovine e Sebastiana Trigila (cosiddetto team Giovine) rilascia la seguente breve dichiarazione:

«Siamo molto soddisfatti perché nella sentenza è stato pienamente riconosciuto il ragionamento logico-giuridico esplicato nelle nostre difese sulla tardività, sulla genericità e sulla prova di resistenza, ma non solo questo.
Il Collegio correttamente vuole analizzare in particolar modo tutti i moduli che vedono in calce l’autentica (falsa) di Pasquale Valente soprattutto alla luce delle "sconcertanti dichiarazioni rese dal diretto interessato agli organi di stampa e versate agli atti del presente giudizio. Sul punto il Collegio si riserva un’integrazione istruttoria." (punto 11.3.4 pag. 49 della sentenza). 
Tale importante inciso significa che è stata valutata positivamente la mia tesi, che ritiene quegli atti totalmente privi del requisito minimo per essere definiti atti pubblici o fidefacienti, poiché evidentemente non provengono da un pubblico ufficiale.
Se tale orientamento sarà confermato, non sarà necessaria una querela di falso davanti al giudice civile per decidere gli altri punti del ricorso, basterà un’istruttoria del TAR già nel mese di luglio: Chiamparino potrà ritenersi soddisfatto, è stato esaudito!»


Avv. Sara Franchino
Torino, 25 febbraio 2015

martedì 24 febbraio 2015

Piemonte: Michele Giovine su Firme False PD e dichiarazioni di Sergio Chiamparino

Dopo l'ostinata battaglia di Mercedes Bresso che aveva fatto cadere il governo Cota per la vicende delle firme false, ora è proprio il centrosinistra di Chiamparino ad essere sotto inchiesta per anomalie nella raccolta delle firme presentate in tribunale a corredo delle liste "Pd", "Chiamparino per il Piemonte" e del listino associato al candidato presidente. Nei giorni scorsi i magistrati hanno inviato sette avvisi di garanzia ed è probabile che ne seguano altri. Il governatore Chiamparino ha minacciato le dimissioni se non si arriverà ad una sentenza "chiara ed inequivocabile" entro il prossimo 9 luglio.

Intervenendo sulla questione, Michele Giovine (Pensionati) ha dichiarato:

«Quelle di Chiamparino sono parole irresponsabili, sono un patetico e vergognoso tentativo di influenzare i Magistrati del TAR e la Procura. 
Se pensa di trattare i magistrati della Procura di Torino e del TAR come tratta i consiglieri della sua maggioranza, si sbaglia di grosso.
E’ il presidente della Regione, dovrebbe essere il primo a voler conoscere se la sua elezione è legittima o meno, senza porre limiti temporali o di altra natura ai giudici che hanno tutto il diritto di fare tutte le valutazioni ed approfondimenti necessari.
Non gli piace la situazione attuale? 
Se la prenda con la Bresso e con gli ha farcito di firme false le sue liste, non con chi vuole ottenere giustizia o con chi ha dovere di darla.».

venerdì 6 febbraio 2015

IL PARTITO PENSIONATI CONTRO LA CHIUSURA DI UFFICI POSTALI.

Si ripropone il problema della riduzione di  un numero consistente di Uffici postali. Il Partito Pensionati – ha dichiarato il segretario regionale  FVG, Alessandro Vascotto -  è totalmente contrario alla chiusura, secondo notizie di stampa, di diciannove uffici postali, di cui ben 13 dovrebbero essere in provincia di Udine,1 in quelle di Trieste e Gorizia e 4  in quella di Pordenone. Ma non basta, vi sarebbero altri Uffici postali  aperti solo per alcuni giorni la settimana. Il Partito Pensionati  - ha evidenziato Vascotto  -  si è sempre battuto per il potenziamento della presenza di Poste italiane, sul territorio, basti ricordare le durissime battaglie  dell’ex Consigliere regionale Luigi Ferone. La chiusura di Uffici postali e la riduzione di orari,  quasi sempre, hanno riguardato piccoli centri o  uffici periferici, ed anche ora,  potrebbe ripetersi  la  stessa  cosa. Gli Uffici postali svolgono una funzione  importantissima, tant’è che “Poste italiane” è forse, l’istituzione più importante  per il nostro Paese  e la vita stessa dei piccoli centri,  ruota  proprio attorno  all’Ufficio postale, dove si ritira la pensione, si pagano le bollette, si ritirano  le raccomandate ecc. . Poste Italiane, ha una funzione sociale importantissima   e non può rendersi  responsabile di una desertificazione  sociale  che contribuirebbe alla morte dei piccoli centri, creando enormi difficoltà agli abitanti, fra cui tanti anziani, costringendoli  a recarsi nei centri vicini, con  perdita  di tempo   e  relative spese.  Il Partito Pensionati ritiene che Poste Italiane, negli anni, anche con il contributo  di generazioni di italiani,  è cresciuta enormemente  ed è  modernamente  strutturata per rispondere alle molteplici esigenze dell’utenza ma, a  giudizio del Partito Pensionati,  con la crescita, non deve scomparire la funzione sociale che Poste Italiane ha sempre svolto, soprattutto nei centri più piccoli. Il Partito Pensionati – ha concluso  Vascotto – invita la Giunta Regionale ed i Parlamentari i della Regione, a porre in essere iniziative  tese a scongiurare la chiusura  totale o parziale, di Uffici postali  presenti sul nostro territorio Regionale. 

L’addetto stampa
Domenico  Marturano