Il dramma dell’emigrazione, della fuga dalle persecuzioni e dalla guerra. Questa è la tragedia che va in scena nel canale di Sicilia e che in questi giorni, ha assunto aspetti drammatici, con centinaia di morti. Mercanti di carne umana, senza scrupoli, si arricchiscono, imbarcando su approssimative carrette del mare, uomini, donne, bambini che fuggono dalla guerra, dalla miseria. I nostri centri di accoglienza ed in primo luogo quello di Lampedusa, scoppiano ed a nulla serve il continuo smistamento dei migranti, in altri centri della Sicilia e del Paese: oramai gli sbarchi di disperati sono continui e l’Italia sembra essere la meta naturale di una infinita massa di extracomunitari che dall’Eritrea, dalla Somalia, dalla Siria e da tantissimi altri Paesi dell’Africa e del mondo, non esitano a sfidare la morte, per di raggiungere l’Italia, che per tanti, per troppi, sembra essere diventata, il nuovo paradiso terrestre.
E’ di questi momenti il piano del Governo, giusto ed opportuno, per rafforzare la presenza e la vigilanza nel Canale di Sicilia, per evitare altre tragedie, con spese ingenti, come enorme è l’impegno economico del nostro Paese per fronteggiare le esigenze di una crescente massa di migranti. I costi che l’Italia deve sostenere, in assoluta solitudine, per dare non solo la prima accoglienza a questi esseri umani che fuggono da situazioni terribili, ma per rispondere ai più immediati bisogni degli stessi, cercando di coniugare, la giusta ed umana solidarietà, con la necessità di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.Una domanda sorge spontanea: DOV’E’ L’EUROPA? Alcuni Paesi europei si caratterizzano per un ferrea difesa dei loro confini e fanno di tutto per impedire l’accesso di disperati. L’Italia, pur fra tante difficoltà, sta rispondendo con civiltà a questa vera e propria emergenza umanitaria.C’è da chiedersi, fino a quando il nostro Paese è in grado di fronteggiare questo fenomeno che ha risvolti sociali sconvolgenti, per il nostro Paese. L’Italia è il confine dell’Europa ed è proprio per questo che dovrebbe aiutare il nostro Paese, a fronteggiare questa situazione. Aiuti economici subito, presenza dei Paesi europei nel canale di Sicilia e nel Mediterraneo, smistamento, fra i vari Stati dell’UE, di coloro che vengono riconosciuto “rifugiati” : è il minimo che l’Europa possa fare. L’aiuto e l’ospitalità, va dato a chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni, è impossibile accogliere tutti coloro che lasciano il loro Paese, per motivi economici, in cerca di lavoro e di un futuro migliore, ed è necessario che possano entrare e rimanere in Italia, solo se in possesso di requisiti precisi.Sulla spinta dell’emozione suscitata dopo le tragedie di questi giorni, molti politici spingono per l’abolizione del reato di “immigrazione clandestina” e per la cancellazione della Bossi-Fini. A mio giudizio, nulla di più sbagliato. La solidarietà non deve far venire meno le regole, anche e soprattutto per tutelare i più deboli. La cancellazione del reato di “immigrazione clandestina”, sarebbe un errore madornale, perché si darebbe un pessimo segnale ai disperati di tutto il mondo che vedrebbero nell’Italia, un Paese dalle porte “ultra aperte”, dove basta arrivare per avere il diritto, a tutto e di più. Giova ricordare che il reato di “immigrazione clandestina”, prevede una pena pecuniaria e stento a credere che qualche clandestino, l’abbia mai pagata. Del resto, democraticissimi Stati Europei, prevedono questo tipo di reato, senza che nessuno si scandalizzi o pensi di depennarlo. Per quanto concerne la Bossi-Fini, credo che sia importante farla funzionare bene e se gli immigrati hanno determinati diritti, è anche grazie a questa vituperata Legge. Credo che servano regole certe, da applicarsi senza tentennamenti. Bisogna avere la consapevolezza dell’impossibilità di dare tutto a tutti e di accogliere chiunque. Non è credibile che chiunque possa venire e permanere in Italia, con conseguenze sociali e di sicurezza pubblica, pesantissime. Milioni di extracomunitari sognano di venire in Italia, certo “chiacchiericcio” non fa che accrescere questa voglia di Eldorado. La nostra TV è vista in una infinità di altri Paesi e la voglia d’Italia, fa si che in tanti si imbarchino su “carrette” e donne al nono mese di gravidanza, seguano i loro congiunti nell’avventura, e se tutto va bene, si ritroveranno, in situazioni certamente non ottimali, in un centro di accoglienza.Stiamo vivendo, come Paese, un momento economicamente drammatico, milioni di italiani hanno perso il lavoro, tanti hanno il problema della casa, la scuola, la sanità, vi sono già grossi problemi, a soddisfare le esigenze dei nostri cittadini e forse è il caso di domandarci si siamo in grado o meno di rispondere alle esigenze di una eventuale massa di cittadini extraeuropei. C’è, oltretutto, da fare alcune considerazioni: il costo per salire su un barcone, meta “Italia”, è di 2-3mila euro e per una famiglia di 4 persone, si va oltre i diecimila euro, somma che nei Paesi da dove generalmente arrivano questi migranti, rappresenta un qualcosa di importante, che consentirebbe di vivere bene, forse si vuol vivere meglio, questo è legittimo, ed allora si venga in Italia, attraverso regole precise, così come facevano i nostri nonni e fanno oggi, tanti nostri ragazzi, costretti ad emigrare. Per chi fugge realmente da guerre, è doveroso e giusto un aiuto, quanto più concreto ed immediato possibile, ma si ripete, l’Italia non può essere lasciata sola: L’Europa faccia la sua parte. C’è il pericolo, a mio giudizio, che la politica “buonista” e dalle braccia aperte, crei tanti guai al nostro Paese e faccia attecchire la mala pianta dell’intolleranza.
E’ di questi momenti il piano del Governo, giusto ed opportuno, per rafforzare la presenza e la vigilanza nel Canale di Sicilia, per evitare altre tragedie, con spese ingenti, come enorme è l’impegno economico del nostro Paese per fronteggiare le esigenze di una crescente massa di migranti. I costi che l’Italia deve sostenere, in assoluta solitudine, per dare non solo la prima accoglienza a questi esseri umani che fuggono da situazioni terribili, ma per rispondere ai più immediati bisogni degli stessi, cercando di coniugare, la giusta ed umana solidarietà, con la necessità di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.Una domanda sorge spontanea: DOV’E’ L’EUROPA? Alcuni Paesi europei si caratterizzano per un ferrea difesa dei loro confini e fanno di tutto per impedire l’accesso di disperati. L’Italia, pur fra tante difficoltà, sta rispondendo con civiltà a questa vera e propria emergenza umanitaria.C’è da chiedersi, fino a quando il nostro Paese è in grado di fronteggiare questo fenomeno che ha risvolti sociali sconvolgenti, per il nostro Paese. L’Italia è il confine dell’Europa ed è proprio per questo che dovrebbe aiutare il nostro Paese, a fronteggiare questa situazione. Aiuti economici subito, presenza dei Paesi europei nel canale di Sicilia e nel Mediterraneo, smistamento, fra i vari Stati dell’UE, di coloro che vengono riconosciuto “rifugiati” : è il minimo che l’Europa possa fare. L’aiuto e l’ospitalità, va dato a chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni, è impossibile accogliere tutti coloro che lasciano il loro Paese, per motivi economici, in cerca di lavoro e di un futuro migliore, ed è necessario che possano entrare e rimanere in Italia, solo se in possesso di requisiti precisi.Sulla spinta dell’emozione suscitata dopo le tragedie di questi giorni, molti politici spingono per l’abolizione del reato di “immigrazione clandestina” e per la cancellazione della Bossi-Fini. A mio giudizio, nulla di più sbagliato. La solidarietà non deve far venire meno le regole, anche e soprattutto per tutelare i più deboli. La cancellazione del reato di “immigrazione clandestina”, sarebbe un errore madornale, perché si darebbe un pessimo segnale ai disperati di tutto il mondo che vedrebbero nell’Italia, un Paese dalle porte “ultra aperte”, dove basta arrivare per avere il diritto, a tutto e di più. Giova ricordare che il reato di “immigrazione clandestina”, prevede una pena pecuniaria e stento a credere che qualche clandestino, l’abbia mai pagata. Del resto, democraticissimi Stati Europei, prevedono questo tipo di reato, senza che nessuno si scandalizzi o pensi di depennarlo. Per quanto concerne la Bossi-Fini, credo che sia importante farla funzionare bene e se gli immigrati hanno determinati diritti, è anche grazie a questa vituperata Legge. Credo che servano regole certe, da applicarsi senza tentennamenti. Bisogna avere la consapevolezza dell’impossibilità di dare tutto a tutti e di accogliere chiunque. Non è credibile che chiunque possa venire e permanere in Italia, con conseguenze sociali e di sicurezza pubblica, pesantissime. Milioni di extracomunitari sognano di venire in Italia, certo “chiacchiericcio” non fa che accrescere questa voglia di Eldorado. La nostra TV è vista in una infinità di altri Paesi e la voglia d’Italia, fa si che in tanti si imbarchino su “carrette” e donne al nono mese di gravidanza, seguano i loro congiunti nell’avventura, e se tutto va bene, si ritroveranno, in situazioni certamente non ottimali, in un centro di accoglienza.Stiamo vivendo, come Paese, un momento economicamente drammatico, milioni di italiani hanno perso il lavoro, tanti hanno il problema della casa, la scuola, la sanità, vi sono già grossi problemi, a soddisfare le esigenze dei nostri cittadini e forse è il caso di domandarci si siamo in grado o meno di rispondere alle esigenze di una eventuale massa di cittadini extraeuropei. C’è, oltretutto, da fare alcune considerazioni: il costo per salire su un barcone, meta “Italia”, è di 2-3mila euro e per una famiglia di 4 persone, si va oltre i diecimila euro, somma che nei Paesi da dove generalmente arrivano questi migranti, rappresenta un qualcosa di importante, che consentirebbe di vivere bene, forse si vuol vivere meglio, questo è legittimo, ed allora si venga in Italia, attraverso regole precise, così come facevano i nostri nonni e fanno oggi, tanti nostri ragazzi, costretti ad emigrare. Per chi fugge realmente da guerre, è doveroso e giusto un aiuto, quanto più concreto ed immediato possibile, ma si ripete, l’Italia non può essere lasciata sola: L’Europa faccia la sua parte. C’è il pericolo, a mio giudizio, che la politica “buonista” e dalle braccia aperte, crei tanti guai al nostro Paese e faccia attecchire la mala pianta dell’intolleranza.