Nonostante l’ottimismo del Presidente del Consiglio Renzi, le cose, per il nostro Paese, non vanno affatto nel migliore dei modi. I problemi sono tanti, ma i problemi dei problemi, sono la povertà ed il lavoro. La fascia della povertà, si allarga sempre di più e riguarda, oramai, alcuni milioni di italiani ed a questo va aggiunto, il dramma di una disoccupazione dilagante, che sta mettendo in ginocchio milioni di italiani. La disoccupazione ha raggiunto il 13%, un record storico e quella giovanile, ha superato il 42%. Un vero e proprio dramma. Famiglie con bambini, che finiscono per strada, tanti perdono la casa perché non possono più pagare mutui ed affitti. In questo quadro drammatico e desolante, è ripresa l’emigrazione: sono oramai tanti, troppi, i nostri giovani, che emigrano, in ogni parte del mondo, alla ricerca di un lavoro, di un futuro, che l’Italia sembra non poter più garantire. La nostra classe politica è impegnata, allo stremo, nel dibattito, sulla nuova legge elettorale, a spaccare il capello in quattro, su dotti discussioni costituzionali, ma c’è da chiedersi: cosa fa per il lavoro, per combattere la miseria, per garantire un futuro ai nostri giovani: NULLA !!!! Forse abbiamo una classe politica troppo impegnata nei salotti televisivi e nello sport del “bla, bla, bla”, mentre la gente non ce la fa più. Giungono dal Paese segnali di scollamento, in vaste aree del territorio nazionale, sta crescendo il rimpianto per un’Italia pre-unitaria, che non c’è più e che si ammanta di romanticismo: sta crescendo il mito dei Borbone al Sud, dell’Austria nel nord-est ecc.: sono fenomeni questi, che rappresentano uno stato di disagio, per tanti, di disperazione, che porta ad enfatizzare ed a rimpiangere ciò che non c’è più, non da ieri, ma di oltre 150/200 anni fa e che forse non era meglio dell’Italia di oggi. Su questo bisogna riflettere, per comprendere appieno la crisi in cui si trova l’Italia. E’ necessario un impegno forte del Governo, per creare lavoro e l’unica strada è quella di riuscire ad avviare una ripresa economica, che porti l’Italia fuori dal tunnel. E’ indispensabile ridurre le tasse, di ridurle seriamente e pesantemente: solo così potremo attrarre capitali e rilanciare i prodotti italiani, sui mercati di tutto il mondo.
SEGRETARIO NAZIONALE
Carlo Fatuzzo