Una parte significativa del territorio nazionale, sembra di cartapesta e periodicamente, cede di fronte eventi climatici violenti ed inaspettati e non regge l’urto della pioggia battente: smottamenti, frane, ostruzione dei corsi d’acqua, provocano danni ingenti e pericolo per i cittadini – così ha dichiarato il segretario nazione del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo - Questo è lo scenario che si è ripresentato, ancora una volta, in questi giorni E’ indispensabile che sia riconosciuto a tutte le aree coinvolte in questo disastro, lo stato di “calamità naturale”, anche per erogare, con urgenza, aiuti economici ai tanti che da questo disastro, hanno subito danni ingenti.
Puntualmente, dopo ogni disastro, si cercano i “responsabili ”, veri o presunti, ognuno ha una sua ricetta – ha continuato Fatuzzo - La verità vera è che il territorio, in generale, nel corso degli anni, è stato stuprato dalla cementificazione scriteriata e selvaggia, dalla distruzione di boschi, da opere inutili, da cattedrali nel deserto, da incendi, dalla non adeguata cura dei corsi d’acqua, ad incominciare dalla pulizia degli alvei di fiumi e ruscelli .Viene alla mente il rigore borbonico nella cura del territorio, basti pensare ai “regi lagni” e si può dire che oggi, bisognerebbe prendere come esempio, quel rispetto per la terra, quell’amore per il territorio, considerato un bene da tramandare e non da sfregiare e saccheggiare. Il Partito Pensionati esprime il proprio ringraziamento, ai coraggiosi Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia ed a tutti coloro che, con la loro opera, hanno affrontato con coraggio ed elevata professionalità, questa emergenza . Il Partito Pensionati si augura che da subito, sia varato un piano che coinvolga le aree più a rischio del territorio nazionale, che porti alla pulizia di tutti i corsi d’acqua e che metta in sicurezza il territorio. I disastri naturali vanno prevenuti, curando e rispettando il territorio, altrimenti questi episodi, che sempre più spesso si verificano in varie parti d’Italia, non devono sorprendere.