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RIVALUTAZIONE ISTAT SU PENSIONI - RICORSI ALLA CORTE EUROPEA


Informiamo che a seguito delle sentenze della Corte costituzionale 70/2015 e 250/2017, relative al blocco della perequazione automatica delle pensioni per gli anni 2012 e 2013, il Partito Pensionati ha predisposto con i propri legali i ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Siamo in attesa quindi delle decisioni della Corte Europea in merito. Per informazioni scrivere a segreteria@partitopensionati.it








martedì 5 maggio 2015

Bocciatura blocco perequazione. Carlo Fatuzzo: «Pericolo di scippo!».

In queste ore si parla con insistenza di un decreto legge che il Governo potrebbe varare per evitare i ricorsi dei pensionati, in seguito alla sentenza 70/2015 con la quale la Corte Costituzionale  ha bocciato il blocco delle rivalutazioni deciso dalla legge “salva Italia” di Monti.  Nello stesso provvedimento,  o in uno successivo, potrebbero essere poi definiti tre scaglioni per decidere quanto restituire e a chi. Si dice che il blocco rimarrebbe per gli assegni superiori ai 3800 lordi, mentre chi percepisce una pensione tra i 1433 e i 3800 euro lordi potrebbe avere diritto ad un rimborso solo parziale (del 50% circa).

Sulla questione, il Segretario Nazionale del Partito Pensionati Carlo Fatuzzo si è così espresso: «E’ veramente grave che per una volta che viene resa giustizia ai Pensionati, il Governo si preoccupi soltanto di come ridurre al minimo l'esborso, continuando a negare ai pensionati il diritto ad "una prestazione previdenziale adeguata”. Il blocco della perequazione non doveva essere operato, perciò restituiscano il dovuto, non solo per il 2012 e 2013, ma anche per il 2014 ed il 2015, ci aggiungano gli interessi ed adeguino immediatamente le pensioni al costo della vita secondo gli indici ISTAT. Un esborso di denaro enorme? Sono  euro sottratti ingiustamente ai pensionati, la restituzione è un atto dovuto. Il Governo Monti poteva evitare di colpire  i pensionati, a partire da chi aveva la favolosa pensione di 1.443 euro L O R D I  al mese. Assurdo, veramente assurdo!».